(luuuungo viaggio!) all'incontro della Rete Borghi Europei del Gusto.
La Rete è aperta alla partecipazione di enti locali, consorzi, associazioni che si impegnano a incrociare e confrontare le proprie esperienze e le proprie politiche, ispirandosi ai principi dell'interculturalismo del Consiglio D'Europa.
La Rete ha un ruolo di formazione degli amministratori locali e degli operatori culturali, formazione realizzata grazie ad iniziative di scambio e di relazione.
E in effetti già da questo primo incontro ho avvertito il potenziale mediatico e sociale della rete: ho partecipato a una interessante tavola rotonda durante la quale di è discusso, molto concretamente, di progetti di comunicazione e promozione interterritoriale di giacimenti turistici e gastronomici dalle enormi possibilità.
A partecipare alla tavola rotonda, tra gli altri: il presidente della Banca di credito cooperativo Pordenonese, Leopoldo Papetti, direttore della Confcommercio di Frosinone e del Consorzio Turistico Terre di Ciociaria , Sergio Rizzi, presidente di nota e virtuosa cooperativa di produttori agricoli che vende prodotti direttamente al pubblico, Antonio Barone, direttore del GEIE “La rotta dei Fenici”, Markus Maurmair, assessore al turismo della provincia di Pordenone, Nerio Belfanti, sindaco di Prata, vari imprenditori di successo del vino, della gastronomia e della terra, oltre a noti giornalisti di eno-gastronomia (come Bruno Sganga e Giorgio Raimondi).
Durante l'incontro ho presentato le mie iniziative con l'Olanda, e l'interesse che gli amici olandesi nutrono per il nostro territorio.Ho anche avanzato, d'accordo con le locali amministrazioni comunali, la candidatura di Colletorto e S.Pietro Avellana a entrare nella Rete europea.
Un primo risultato concreto di queste proposta sarà la partecipazione, di rappresentanti della Rete, alla mostra mercato del tartufo Bianco, che si terrà l'1 e 2 novembre a S.Pietro, occasione durante la quale verrà ufficializzato l'ingresso del comune nella Rete.
Ha riscosso molto interesse anche la proposta, che sarà approfondita in futuri incontri, della creazione di un percorso eno-gastronomico che ripercorra una “via della transumanza”, per la quale il Molise potrebbe proporre paesaggi, prodotti ed esperienze che saprebbero incontrare il favore dei “gastronauti” oltre a contribuire allo sviluppo di un turismo che sia “sostenibile” non solo a parole.
Presto ne vedremo delle belle!
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