Today 8 and again on 24 december, in Agnone - Molise - the "Ndocciata" will take place. It's an ancient catholic procession which has pagan origins.
In particular, the "Ndocciata" of Agnone is a parade of a great number of "'ndocce", structures with a typical fanwise shape, made of silver fir wood fillets. They can be with one torch only or, more often, with multiple torches till to twenty fires. 4 metres high, "'ndocce" are
transported by different carriers dressed in traditional costumes. There is a strong and choral participation in the roads of the village, that compete in order to realize the biggest and the most beautiful "'ndocce".
The procession along the main streets is fantastic and it ends with a bonfire called "Brotherhood's bonfire". The 8th December 1996, the "Ndocciata" paid homage to the Pope, Johann Paulus II, on the occasion of his 50th anniversary of priesthood.
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Questa sera e quella del 24 dicembre ad Agnone, al battere del campanone di Sant’Antonio, i gruppi delle contrade (Capammonde e Capabballe, Colle Sente, Guastra, Sant’Onofrio, San Quirico) costituiti da centinaia di portatori di tutte le età,vestiti con i costumi tradizionali, accendono le ndocce (torce) per incamminarsi lungo il corso principale del paese, che diviene cosi’ un gigantesco ed emozionante fiume di fuoco. Una volta giunti in piazza si accende un gran falò , attorno al quale la popolazione si riunisce per dare l’addio a quanto di negativo c’è stato durante l’anno che sta per finire e che sarà simbolicamente bruciato nel fuoco.
Le ndocce sono grosse torce realizzate con legno di abete bianco e fasci di ginestre secche tenute insieme dallo spago. Sono alte due o tre metri , e talvolta sono riunite da paletti trasversali per formare dei gruppi che possono arrivare fino a venti fiaccole. Da come la ndoccia ardeva si traevano auspici: se soffiava il vento di tramontana si prevedeva una buona annata. Un fuoco scoppiettante e una fiamma consistente erano considerati ben auguranti perché in grado di scacciare le streghe. Gli anziani ricordano che in questa occasione si cercava di far buona figura agli occhi delle ragazze; si gareggiava, infatti, nel realizzare la torcia più bella e compatta al fine di farla durare di più. A fine della sfilata si portava la ndoccia sotto la finestra della fanciulla sulla quale erano riposte la proprie speranze. Se lei si affacciava significava che aveva gradito il gesto, altrimenti un secchio di acqua spegneva a un tempo la torcia e l’ardore del giovane (dal sito prolocoagnone.com).
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