22 novembre 2008

Pastori e turismo in Molise - Why herds draw tourism in Molise

L'articolo del Süddeutsche Zeitung sul Molise

(English below)

Qui in Molise occorre rilanciare il turismo puntando sui pastori.
Una provocazione? No, e mi spiego.
Giorni fa il mio amico Michele Salvatore, Larinese trapiantato in Germania, mi manda questo articolo (rappresentato nella foto sopra), pubblicato il 25 settembre sul
Süddeutsche Zeitung, uno dei più importanti quotidiani della Germania.
Descrive un certo Molise.
Il Molise dei tratturi (vedi la foto scelta dal giornale), quello delle zone interne, quelle più lontane dai flussi turistici, come noi molisani siamo abituati a pensarli. L'occhiello dell'articolo dice: "Il Molise, cuore verde d'Italia, è in gran parte sconosciuto al turismo".
La descrizione che ne esce è quella di una terra affascinante e intrigante, perchè offre paesaggi, persone, prodotti tanto più preziosi perchè autentici. E fragili.
Parla dell'origine dei tratturi, risalente ai Sanniti. Ne trae spunto per dare cenni storici e archeologici di alcuni nostri siti. E poi parla della famiglia Colantuono, unica a fare la transumanza delle sue mandrie podoliche ancora oggi, 2 volte all'anno, dalle montagne di Frosolone alle pianure del tavoliere in autunno e viceversa in estate. E descrive il latte speciale che producono le loro mucche, e il formaggio che ne deriva "di sapore veramente diverso da quello commerciale", dice il giornalista. E intervista persone vere, che hanno un rapporto speciale con la terra che amano (anche un molisano che lascia la California per tornare in Molise a fare... il pastore). Non un solo cenno, al mare, ai lidi, alle piste da sci, a tutto ciò che tradizionalmente si considera turismo.
La cosa interessante, come mi raccontava Michele che ha incontrato e parlato con il giornalista mentre si trovava a Larino, è che egli è venuto di sua iniziativa, nessuno l'ha invitato, nessuno gli ha promesso compensi o pernottamenti gratis per il suo servizio, e nessuno gli ha parlato del Molise (che è pressocchè sconosciuto all'estero). Sui tratturi si è documentato da solo.
Allora, che vogliamo fare?
Ai buoni intenditor, io son sempre qua.

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The development of tourism in Molise has to be based on sheperds.
A provocation? No, let me explain.
A few days ago my friend Michele Salvatore, who moved from Molise to Germany years ago, sent me
this article published on the
Süddeutsche Zeitung, one of the most important German newspapers.
It describes Molise as a fascinating land which offers landscapes, people, products so precious because authentic. And fragile.
The article talks about the ancient origin of the Tratturi, the ancient green highways where herds were shifted from the mountains to the sea and the other way round, depending on the seasons of the year. This becomes an hint to do an historical outline of the area and to talk about its many rich archeological sites (the most remarkable ones due to the Samnites).
And then it talks about Colantuono family, the only one still doing the migration of their herds twice a year along the ancient Tratturi. Then it talks about the special milk these herds produce, few scarce in quantity but excellent, and the unique cheese (caciocavallo podolico) it stems from. And authentic people are interviewed, those who have a special relationship with their land (including a Molisan who left California to come back to Molise to be... a shepherd). Not a single hint to the Molisan beaches and its lidos, the skiing resorts, or anything which is traditionally considered "touristic".
The nice thing of this story is that no one offered money or other benefits to this journalist for his article, nor invited him to come in Molise. He chose it to arrive here because he found the information himself and decided it was worth the travel.
Amazing and instructive (if we'll be able to take advantage of it...).


Una bellissima cartina dei tratturi che attraversano il Molise pubblicata dal giornale

A wonderful map, published by the newspaper, of tratturi crossing Molise

2 commenti:

  1. Io sono sempre pronto a queste iniziative,uniamoci per valorizzare la nostra terra Molisana.
    Il Tartufaro di Larino

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  2. Non avevo dubbi, Lorenzo. Del resto, il tuo blog parla da solo. A prestissimo!

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