Sabato scorso ho visitato Monteroberto e Castelbellino, nei Colli di Jesi (AN), ovvero la terra del Verdicchio.
In questi luoghi, grazie agli amici dell'Italia del Gusto, ho scoperto un altro pezzo del nostro Bel Paese, dove, nella splendida cornice di Villa Salvati e tra una degustazione e l'altra delle eccellenze eno-gastronomiche di queste colline, si è ufficializzato l'ingresso dei due comuni nella rete "Borghi Europei del Gusto".
Inoltre si è discusso con le amministrazioni, l'imprenditoria e l'associazionismo locale di temi come la valorizzazione dell’agricoltura, il turismo sostenibile, i piani di informazione locale. Ed io ho portato la mia modesta testimonianza della realtà molisana che ha visto (e speriamo continui così...) la presenza di numerosi turisti olandesi, che innamorati della genuinità e della bellezza (speriamo duri...) delle nostre terre, hanno deciso di stabilirvisi più o meno permanentemente, comprandosi una casetta e un pezzettino di terra, che, come scrive Pavese, "anche quando non ci sei resta ad aspettarti".
Tra le tipicità assaggiate, oltre ai vincisgrassi, coniglio in porchetta, anatra al forno, ciauscolo, fabriano e lacrimello (gli ultimi tre salumi), c'erano alcuni Verdicchio dei Colli di Jesi, che, come illustrava il bravissimo Sauro (definirlo semplicemente sommelier non rende giustizia al personaggio) colpivano per la loro "mineralità". Nel senso che il terreno della zona, ricco di argilla e calcinacci (calcare) conferiva a quei vini una certa sapidità, molto piacevole.
Ho scoperto anche la Visciolata, una sapiente ricetta di Rosso Piceno e di succo di visciole nata 150 anni fa per rendere più gradevole ai palati meno preparati i vini robusti della zona. Simile alla Ratafia.
Di altri dettagli della giornata e della particolarissima associazione "Mille luci e... altro", che ha sapientemente organizzato l'evento, scriverò in successivi post.
Infine, un gradevole incontro con Serenella Randelli, delegata marchigiana dell'associazione "Le Donne del Vino", la quale mi ha chiesto come mai il Rosso Biferno era sparito dalla lista vini dei ristoranti d'Italia. "Non saprei…" - le ho risposto (il fatto che spesso non lo si trova neanche nei ristoranti del Molise l'ho tenuto per me...).
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Last weekend I was in Monteroberto and Castelbellino, on the hills of Jesi (near Ancona) which are the land of the renowned white wine Verdicchio.
I discovered in those villages, thank to the friends from Italia del Gusto, another piece of our “Bel Paese” (nice country). We had a meeting in the marvelous Villa Salvati, with local institutions and entrepreneurs, where we officialized the entrance of the two municipalities in the network "Borghi Europei del Gusto" and we discussed subjects like valorization of agriculture , sustainable tourism, local communication plans. And I brought my modest experience in Molise, where many Dutch tourists fell in love with the beauty and the authenticity of our lands (I wish it will last…) and decided to stay here more and more, buying a small piece of land and a little house which, as Pavese writes “even when you are away, stays there waiting for you”.
I remember, among the various tytpicalities tasted, the vincisgrassi, coniglio in porchetta, anatra al forno, ciauscolo e salame fabriano e lacrimello (the last three are cold cuts), some Verdicchios dei Colli di Jesi, which impressed me for their “mineral” taste. I mean that their flavor was lightly and nicely salty, due to the presence in the soil where the vineyards are cultivated of clay and rubbles.
I discovered also the Visciolata, a nice dessert wine made out of Rosso Piceno and special sour cherries, invented 150 years ago to make the strong wine of the area milder for the lighter palates. It is similar to Ratafia wine.
I will write more details of the event and about the very peculiar association “Mille luci e… altro” (which organized the day) in a future post.
Un saluto cordiale agli amici del blog con l'acquolina! leggendo della tua escursione Michele mi rivolgo alla tua collega delegata marchigiana. Se ha voglia dei vini molisani possiamo invitarla... siamo in grado di averli tutti. Basta chiedere! Per ora sono visualizzate solo alcune cantine molisane, ma la disponibilità è totale. Non dimentichiamoci del nostro vitigno autoctono: la Tintilia.
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